L’elemento naturale determinante per l’agricoltura intensiva, quale è quella del nostro paese con i suoi prodotti caratteristici e specifici, è l’acqua. Purtroppo anche la nostra zona che pure poggia su un mare di acqua avverte i sintomi della crisi idrica generale e di inquinamento latente. I pozzi artesiani profondi 40/50 metri molto diffusi nel territorio fin dai primi decenni del ‘900 sono asciutti oppure funzionano in modo alterno legati come sono all’attività estrattiva dell’acquedotto del Mirese e della nota industria di imbottigliamento di acqua minerale che la commercializza in tutto il territorio nazionale. Gli stessi agricoltori da qualche decennio sono costretti a realizzare pozzi profondi 200/300 metri per rifornirsi dell’acqua necessaria a svolgere la loro attività. Questa realtà è una conferma di quanto sia mutato il territorio, ed il sottosuolo in particolare, con l’estrazione forzata dell’acqua in modo industriale.
Altro aspetto che preoccupa la popolazione (non soltanto quella agricola) sono le frequenti inondazioni che si verificano in conseguenza di normali temporali. E’ probabile che lo sviluppo edilizio, con grandi urbanizzazioni residenziali, industriali e commerciali, abbia inciso notevolmente sulla permeabilità del territorio e contemporaneamente non siano stati presi provvedimenti alternativi al deflusso delle acque piovane. La conseguenza è di grandi disagi sociali e danni all’agricoltura.
Nei secoli scorsi la nostra zona è stata oggetto di particolare attenzione all’aspetto fluviale da parte delle istituzioni e della popolazione che hanno unito le forze in un Consorzio per un corretto impiego delle risorse idriche in funzione di uno sviluppo agricolo e commerciale nel rispetto della natura.
Facendosi portavoce delle preoccupazioni causate dalla modifica di antichi equilibri naturali, il gruppo culturale “Il Rivolo” si è fatto promotore di un incontro tra le autorità preposte alla gestione del deflusso idraulico Consorzio Dese-Sile, amministratori locali e la cittadinanza allo scopo di focalizzare maggiormente la situazione ed esaminare alcune proposte per una corretta gestione del territorio e del patrimonio “acqua”.
Programma:
Pubblico dibattito, giovedì 13 novembre ore 20.30 a Rio San Martino presso lo stand della Festa del Radicchio attiguo alle scuole elementari